----------------- Le Lancia Gamma derivate ------------------

La Lancia Gamma, sia nella versione coupè, sia nella versione berlina, sicuramente da un punto di vista commerciale tutto rappresentò, fuorchè un successo.

Il destino di questa vettura fu davvero molto singolare, poichè, per anni, mentre il suo progetto era in gestazione, presso il pubblico automobilistico dell' epoca e presso gli operatori del settore, se ne parlò e disquisì (anche troppo, ed a sproposito...) ovunque e dovunque  come di una specie di vettura dai contenuti tecnici ed estetici addirittura fantascientifici.

Del resto essa era destinata a sostituire una vettura come la Lancia 2000, che pur ancora valida tecnicamente ed esteticamente, scontava ormai un evidente anzianità di progetto, essendo di fatto l' ultima evoluzione della gloriosa Lancia Flavia, nata nell' ormai lontano 1961, e della quale conservava la globale impostazione tecnica.

Come si suol dire, la pratica talvolta si discolta notevolmente dalla teoria, e la storia di questa sfortunata super ammiraglia ne è un lampante esempio.

Dopo la sua presentazione, coloro che avevano spasmodicamente atteso la comparsa sul mercato automobilistico della (in teoria...) nuova, super-rifinita, super-efficiente, nonchè iper-rivoluzionaria ammiraglia di casa Lancia, non poterono purtroppo fare a meno di constatare il fatto che le grandi aspirazioni che avevano portato allo studio e alla realizzazione del rivoluzionario progetto, si scontravano ora con gli esiti di una assai deludente realtà. 

Perseguendo dunque il pur nobile obiettivo di risollevare le sorti commerciali di un modello che sotto tale punto di vista si stava rivelando un vero e proprio disastro, vennero messe allo studio una marea divarianti, più o meno basate sul progetto originario, alcune molto interessanti da un punto di vista estetico, ma che conservavano la disposizione degli organi meccanici delle versione di base dalla quale derivavano.

Della realizzazioni di tali varianti si occupò ovviamente la Carrozzeria Pininfarina, che già si era precedentemente occupata dello studio delle carrozzerie della discussa e sconcertante berlina, nonchè della ben più riuscita e indubbiamente gradevole, almeno da un punto di vista esteriore, coupè.

Sostanzialmente, sono state costruite dalla Carrozzeria Pininfarina tre autovetture derivate dalle Lancia Gamma di normale produzione, e attualmente tutte e tre sono ritornate in Italia.

La Lancia Gamma Scala e la Lancia Gamma T-Roof fanno parte della stessa collezione, e attualmente sono conservate a Roma, mentre la Lancia Gamma Olgiata è conservata a Milano, poichè essa fa parte di un' altra collezione..

 

La Lancia Gamma Scala

Si tratta in buona sostanza di una gradevole versione berlina derivata dall' omologa versione coupè di normale produzione, esemplare unico, molto pregevole esteticamente.

Nel corso dell' anno 2007 il collezionista romano Francesco Vallucci ha riportato in Italia, recuperandola sul suolo inglese, il prototipo unico descritto in precedenza, sul quale così si è espresso...

<<Il numero di telaio e' 99789, ed il numero di motore e' 830A4.000 - 003772 (l'ho fotografato mentre i Clerici me lo rifacevano) non so dirti se partirono da un telaio berlina o da uno coupe', perche' la marcatura punzonata e' solamente "pf 99789" e basta, senza i suffissi AC4 od AB4 quindi ritengo che loro stessi la trattarono come ibrido non mettendo suffissi, considerandola una "pininfarina" e basta>>

<<Infatti messa sul ponte e guardandola dal di sotto si vede chiaramente che il pianale e' un collage delle due : berlina e coupe', in pratica un pianale coupe' con innestati i pezzi berlina per raggiungerne il passo e poterne cosi' usare la meccanica.
In effetti penso proprio che la scala sia la gamma piu' strana e sicuramente la piu' complessa.
Peraltro ha una tenuta di strada ottima e non risente minimamente del collage : nessuna flessione ne' scricchiolii ! e' un' auto bella che finita e confortevolissima, altro che prototipo
.>>

Una pregevole immagine della Lancia Gamma Scala

La Lancia Gamma T-Roof

Si tratta in buona sostanza di una versione "targa", della Lancia Gamma coupè di normale produzione, che conserva pienamente i moduli stilistici della versione di partenza.

Ovviamente, sulla scocca vennero effettuati i necessari interventi, affinchè la scocca della vettura mantenesse intatte le necessarie caratteristiche di rigidità e robustezza prerogativa della versione di partenza, benchè la parte centrale della sua carrozzeria avesse subito interventi radicali, e fosse ovviamente molto più fragile, perchè privata quasi totalmente delle sovrastrutture del tettuccio.

Così l' attuale proprietario, dialogando con un interlocutore, ci descrive le vicissitudini e le peripezie che ha dovuto affrontare per entrarne in possesso...

<<Come tu sai ero da tempo sulle tracce della T roof, anzi come ben ricordi incominciai con quella salvo poi "incappare" nella Scala. Se ben ti ricordi, infatti, nel lontano 2004 ci scambiammo alcune mail sul tema.

Ho praticamente "tritato gli pneumatici" al proprietario per ben 5 anni finche' si e' deciso sparandomi una cifra pazzesca (50.000 euro).

Non ho mollato e gliela ho portata via a giugno con 20.000 rateizzate (l'ultima rata l'ho data a novembre)

poi il 27 giugno siamo andati su con l'Emanuele Clementi x guidarla fino a Roma, confidando nel perfetto stato, ma era tanto perfetta che a 150 miglia da Dover ci si e' rotta la cinta distribuzione lato dx.

Mesto ritorno e poi tragica ricerca di un trasportatore che ce la riportasse in Italia ad un prezzo "umano".

Trovato il trasportatore il 15 novembre per 1200 euro e' tornata a casa.

Ora dovro' aprire e vedere i danni, ma se ne parla in primavera.

Comunque a parte il motore la T.roof e' nuova di pacca.

Per chi vuole venire a Roma a vederla, fatemelo sapere, cosi' le vedrete entrambe, scala e t.roof.

Adesso mi mancherebbe l'olgiata.........vedremo.>>

Una pregevole immagine della Lancia Gamma T-roof

La Lancia Gamma Olgiata

Si tratta in buona sostanza di una gradevole, innovativa, e molto ben rifinita "Station Wagon sportiva", costruita dalla Carrozzeria Pininfarina partendo sempre dalla versione di normale produzione della Lancia Gamma coupè, nel corso dell' anno 1982.

Così ce la descrive l' attuale proprietario, parlando di essa...

<<Terza rappresentante di una serie di vetture derivate dalla "Gamma Coupé", aveva tutte le carte in regola per essere commercializzata con successo.

Tuttavia non fu capita e rimase allo stadio di prototipo...È conservata e ha percorso appena mille km in vent'anni.

Presentata dalla Pininfarina al Salone di Parigi del 1982, la Lancia "Gamma Olgiata", esempio di station wagon sportiva, realizzava l'aspirazione di molti automobilisti verso una vettura spaziosa, senza rinunciare alla linea e alle prestazioni della coupé.

Rispetto alla "Gamma Coupé" da cui deriva, la "Olgiata" presenta delle modifiche soprattutto nella parte posteriore, munita di portellone e di uno spoiler.

La leggerezza della fiancata è sottolineata dai cristalli fumé che nascondono i montanti, dando l'impressione di una grande superficie vetrata, senza soluzione di continuità.

Nella parte anteriore, i gruppi ottici sono più avvolgenti rispetto alla "Gamma Coupé" e i paraurti sono leggermente diversi.

L'attuale proprietario, un collezionista Lancia della Lombardia, la vide al Salone di Parigi e riuscì ad acquistarla l'anno scorso: "Sono riuscito così ad aggiungere un altro prototipo Lancia alla mia collezione, un 'pezzo' di cui sono particolarmente orgoglioso, perché si tratta di una vettura bellissima".

In effetti, la "Olgiata" è davvero bella e viene da chiedersi perché mai alla Fiat non si fossero decisi a produrla.

Forse perché si ritenne che il cliente italiano delle macchine di lusso non fosse abbastanza maturo per capire questa formula: invece fu probabilmente un'occasione persa.

Anche nell'arredamento interno della "Olgiata", Pinifarina ha fatto un lavoro egregio.

Il tessuto scozzese della selleria è perfetto con il "metallic gold" della carrozzeria.

Ogni particolare è ben curato e le uniche "stonature" sono costituite proprio dagli elementi originali Lancia, cioè la plancia, il cruscotto e la console.

Sulle strade della Brianza siamo favorevolmente impressionati dalla silenziosità del "2500" a quattro cilindri contrapposti, alimentato a iniezione elettronica.

Questo motore, che in vent'anni ha percorso appena mille chilometri, ha una potenza di 140 CV e può spingere la vettura alla velocità massima di quasi 200 all'ora; l'impianto frenante (4 dischi, servofreno) si rivela potente e la tenuta di strada è più che buona.

Piccole differenze. Il frontale sembra identico a quello della "Coupé" ma, osservandolo bene, si notano i fari più avvolgenti e il paraurti di nuovo disegno.

Capiente. Il bagagliaio è abbastanza ampio e consente di trasportare oggetti di medie dimensioni. Il portellone si apre con un pulsante sul tunnel centrale.

Il lato Fiat. Il cruscotto è lo stesso della "Gamma Coupé" e non è all'altezza della classe della vettura. Tanta plastica e palpebra pronunciata. Il volante è regolabile e la strumentazione completa.>>

Una pregevole immagine della Lancia Gamma Olgiata

La Lancia Gamma 3V

Si tratta sostanzialmente di una discutibile "trivolumizzazione" della non eccessivamente felice, esteticamente parlando, versione di partenza della Lancia gamma berlina, della quale conserva globalmente l' impostazione, realizzato nel corso dell' anno 1980, sempre dalla Carrozzeria Pininfarina, utilizzando come base di partenza una Lancia Gamma 2500 I.e.

Ovviamente, anche questa particolare variante rimase un esemplare unico, che venne targato Torino e utilizzato come vettura di servizio dalla dirigenza della casa automobilistica per svariati anni, tanto da accumulare 54.000 km di percorrenza, per poi essere rimessato nel museo Lancia di Borgo san Paolo, ove si trova attualmente.

La discutibile operazione di "trivolumizzazione" fu sostanzialmente condotta sulla falsa riga di quanto era già accaduto relativamente alla versione a tre volumi della Lancia Beta, la scarsamente affascinate Lancia Beta Trevi, messa praticamente in produzione "tagliando" la parte posteriore dell' autovettura in questione e "aggiungendo" un "terzo volume", che pareva "tracopiato" dalle berline prodotte dalla Mercedes all' epoca.

Il risultato finale dell' operazione fu l' applicazione di un terzo volume che esteticamente nulla aveva a che fare con il resto dell' autovettura, e che a causa di ciò consevò sempre un' aria assai posticcia e provvisoria.

Il discorso è ovviamente estensibile anche a questa strana versione della Lancia Gamma berlina di normale produzione, anche se l' applicazione di tale modifica sembra più integrata e meglio riuscita rispetto a quella attuata sulla sua collega di cilindrata inferiore.

Una pregevole immagine della Lancia Gamma 3V

La Lancia Megagamma

Il pianale della Lancia Gamma venne utilizzato nel corso dell' anno 1978 dal Centro stile diretto dal grande designer Giorgetto Giugiaro per realizzare un veicolo per l' epoca assolutamente rivoluzionario.

Si trattava praticamente del primo esempio conosciuto e realizzato di un concetto automobilistico che trovò, e trova tuttora, una larghissima applicazione nel settore automobilistico.

Così si espresse Giorgetto Giugiaro a proposito della sua creatura...

<<Un progetto radicale, innovativo, che segnerà la storia dell'automobile: l'auto diventa abitacolo in movimento, privilegiando soprattutto il comfort a bordo. Nasce il monovolume.
Con l'inasprimento dei limiti di velocità in molti paesi, è evidente che la competizione commerciale degli anni a venire dovrà spostarsi, oltre che sulla riduzione dei consumi, anche sull'offerta di comfort e servizi; questa è la premessa dalla quale nasce la Megagamma, prototipo realistico e immediatamente producibile tecnicamente.

Nonostante il pianale e la meccanica siano quelli della Lancia Gamma 2500, lo stile non è legato al marchio proprio perché vuole essere una proposta generale e non circoscritta.

Il richiamo all'ergonomia è alle vetture di inizio secolo, sulle quali si "saliva a bordo". Il pavimento è reso piatto, a filo del taglio porta, lo spazio ricavato tra pianale e pavimento ospita serbatoio e ruota di scorta, lasciando più spazio per l'abitacolo.

Rispetto alla Lancia Gamma, la Megagamma è più alta di 247 mm, più corta di 290 mm e la quota di abitabilità aumentata di 170 mm.
Il comfort è assicurato anche dai ricchi allestimenti interni, che non tralasciano soluzioni tecnologiche innovative, come il volante che ospita al proprio interno tutti i comandi principali.>>

Circa sei anni dopo la presentazione della Lancia Megagamma, dunque nel 1984, la casa automobilistica francese Renault lanciò ufficialmente sul mercato automobilistico una vettura rivoluzionaria, la Renault Espace, che commercialmente per la stessa rappresentò un grande successo a livello commerciale, e che della creatura di Giugiaro riprendeva completamente il concetto e l' impostazione generale.

Una pregevole immagine della Lancia Megagamma